Conosciamo il nome degli Angeli?
Se Dio «conta il numero delle stelle e tutte le
chiama per nome» (Sal 147, 4), tanto meglio deve conoscere i suoi angeli e
chiamarli ognuno per nome. A noi gli angeli si presentano come ambasciatori di
Dio, ma quando vogliamo interessarci a loro più da vicino, essi spariscono nel
mistero… Ne troviamo un bell’esempio nel libro dei Giudici. Quando Manoach
chiede all’Angelo di Yahvé di rivelargli il suo nome, questi risponde laconico:
«Perché vuoi sapere il mio nome? Esso è misterioso» (Gdc 13, 17-18), cioè al di
sopra della comprensione umana e, dunque, è indicibile! Conosciamo soltanto
qualche nome d’angelo che la Sacra Scrittura ha voluto rivelarci, come Michele,
Raffaele e Gabriele, e anche il nome di taluni angeli decaduti, come Lucifero (Is
14, 12-15), il capo degli angeli ribelli.
Che dire del nome di angeli non rivelati dalla
Bibbia?
Conosciamo altri nomi di angeli che, però, non
vengono rivelati dalla Bibbia, bensì da scritti apocrifi giudaici. “Uriel”, ad
esempio, è citato nel libro di Enoc e gli arcangeli “Barachiel”; “Jehudiel” e
“Zeadkiel” in alcuni racconti rabbinici. Questi nomi di angeli non fanno quindi
parte del canone delle Scritture e non vanno, perciò, invocati nelle preghiere,
come dichiarò papa Zaccaria in un concilio tenutosi a Roma nel 745. Nel 789, in
un’epoca in cui la devozione agli angeli era molto sentita, il Concilio di
Aix-la-Chapelle vietò di farne delle liste. Appena qualche tempo dopo, una norma
capitolare di Carlomagno proibiva di introdurre nomi di angeli nel culto
liturgico, all’infuori di quelli di Michele, Raffaele e Gabriele. La stessa
linea mantiene il Direttorio sulla pietà popolare e la liturgia (2002), che
dichiara: «È da riprovare […] l’uso di dare agli angeli nomi particolari,
eccetto Michele, Gabriele e Raffaele che sono contenuti nella Scrittura».
È una cosa buona voler conoscere i nomi degli
angeli?
Gli uomini hanno sempre cercato di conoscere il nome
degli angeli, magari per semplice curiosità, ma qualche volta anche per fini
meno confessabili, come la voglia di conoscere (gnosi) oppure di esercitare su
essi un potere per asservirli (magia). Ma gli angeli non sono schiavetti degli
uomini: dotati di una natura ben più elevata della nostra, questi spiriti
celesti obbediscono soltanto a Dio, loro unico e sommo Signore. I siti internet
che pretendono di rivelare il nome del vostro angelo custode sono puro folklore
o, peggio ancora, imbroglioni che vogliono soltanto spillarvi soldi. Sfogliando
certi libri sugli angeli, mi è capitato di trovarci intere liste di nomi, con
preghiere, miracoli o specifiche guarigioni operate da ognuno. Allucinante! Fra
gli angeli citati c’erano certamente gli arcangeli Michele, Raffaele e Gabriele,
ma insieme ad altri “spiriti” presenti nelle religioni orientali, nella
mitologia assiro-babilonese, in altre tradizioni (in particolare quella
giudaica). Vi ho trovato persino dei nomi inventati di sana pianta e, più
pericoloso ancora, dei nomi di demoni, già noti agli esorcisti. Prima di
acquistare un qualsiasi libro sugli angeli sarebbe, perciò, molto saggio farsi
consigliare e procurarselo in una libreria cattolica.
(tratto da “Gli angeli esistono! Chi
sono e come riconoscerli secondo la Chiesa cattolica” di Gilles Jeanguenin, con
Prefazione di Mons. Mario Oliveri Vescovo di Albenga-Imperia, Edizioni San
Paolo, 2007)
!!!!!!
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