mercoledì 18 giugno 2014

I NOMI DEGLI ANGELI



Conosciamo il nome degli Angeli?
Se Dio «conta il numero delle stelle e tutte le chiama per nome» (Sal 147, 4), tanto meglio deve conoscere i suoi angeli e chiamarli ognuno per nome. A noi gli angeli si presentano come ambasciatori di Dio, ma quando vogliamo interessarci a loro più da vicino, essi spariscono nel mistero… Ne troviamo un bell’esempio nel libro dei Giudici. Quando Manoach chiede all’Angelo di Yahvé di rivelargli il suo nome, questi risponde laconico: «Perché vuoi sapere il mio nome? Esso è misterioso» (Gdc 13, 17-18), cioè al di sopra della comprensione umana e, dunque, è indicibile! Conosciamo soltanto qualche nome d’angelo che la Sacra Scrittura ha voluto rivelarci, come Michele, Raffaele e Gabriele, e anche il nome di taluni angeli decaduti, come Lucifero (Is 14, 12-15), il capo degli angeli ribelli.

Che dire del nome di angeli non rivelati dalla Bibbia?
Conosciamo altri nomi di angeli che, però, non vengono rivelati dalla Bibbia, bensì da scritti apocrifi giudaici. “Uriel”, ad esempio, è citato nel libro di Enoc e gli arcangeli “Barachiel”; “Jehudiel” e “Zeadkiel” in alcuni racconti rabbinici. Questi nomi di angeli non fanno quindi parte del canone delle Scritture e non vanno, perciò, invocati nelle preghiere, come dichiarò papa Zaccaria in un concilio tenutosi a Roma nel 745. Nel 789, in un’epoca in cui la devozione agli angeli era molto sentita, il Concilio di Aix-la-Chapelle vietò di farne delle liste. Appena qualche tempo dopo, una norma capitolare di Carlomagno proibiva di introdurre nomi di angeli nel culto liturgico, all’infuori di quelli di Michele, Raffaele e Gabriele. La stessa linea mantiene il Direttorio sulla pietà popolare e la liturgia (2002), che dichiara: «È da riprovare […] l’uso di dare agli angeli nomi particolari, eccetto Michele, Gabriele e Raffaele che sono contenuti nella Scrittura».

È una cosa buona voler conoscere i nomi degli angeli?
Gli uomini hanno sempre cercato di conoscere il nome degli angeli, magari per semplice curiosità, ma qualche volta anche per fini meno confessabili, come la voglia di conoscere (gnosi) oppure di esercitare su essi un potere per asservirli (magia). Ma gli angeli non sono schiavetti degli uomini: dotati di una natura ben più elevata della nostra, questi spiriti celesti obbediscono soltanto a Dio, loro unico e sommo Signore. I siti internet che pretendono di rivelare il nome del vostro angelo custode sono puro folklore o, peggio ancora, imbroglioni che vogliono soltanto spillarvi soldi. Sfogliando certi libri sugli angeli, mi è capitato di trovarci intere liste di nomi, con preghiere, miracoli o specifiche guarigioni operate da ognuno. Allucinante! Fra gli angeli citati c’erano certamente gli arcangeli Michele, Raffaele e Gabriele, ma insieme ad altri “spiriti” presenti nelle religioni orientali, nella mitologia assiro-babilonese, in altre tradizioni (in particolare quella giudaica). Vi ho trovato persino dei nomi inventati di sana pianta e, più pericoloso ancora, dei nomi di demoni, già noti agli esorcisti. Prima di acquistare un qualsiasi libro sugli angeli sarebbe, perciò, molto saggio farsi consigliare e procurarselo in una libreria cattolica.

(tratto da “Gli angeli esistono! Chi sono e come riconoscerli secondo la Chiesa cattolica” di Gilles Jeanguenin, con Prefazione di Mons. Mario Oliveri Vescovo di Albenga-Imperia, Edizioni San Paolo, 2007)

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